Newsletter del Gruppo Ornitologico Maremmano - Numero 62 - Gennaio 2019
L'assemblea annuale del Gruppo Ornitologico Maremmano si terrà SABATO 9 FEBBRAIO 2019, ALLE ORE 10, PRESSO IL MUSEO DI STORIA NATURALE DI GROSSETO (Piazza della Palma), l'ordine del giorno comprenderà, oltre ai consueti argomenti previsti dallo statuto (discussione e approvazione del bilancio, nuovo statuto e revisione del consiglio direttivo), alcuni punti riguardanti l'attività dell'associazione nei prossimi mesi. In particolare: valutazione dell'avvio di uno studio su specie a rischio, in particolare le averle; stato e risultati delle attività di ricerca e studio in corso; escursioni naturalistiche primaverili.
Come di consueto la partecipazione all'assemblea è aperta a tutti, anche coloro che non sono soci GOM. Al termine dell'assemblea, chi lo desidera potrà fermarsi a mangiare una pizza con noi presso il centro commerciale Aurelia Antica. Nel pomeriggio si svolgerà il controllo delle Gru presenti nella piana grossetana, come già fatto negli anni passati. Per coloro che vogliono partecipare al censimento delle Gru, ma non desiderano fermarsi a mangiare la pizza, il ritrovo è davanti all'ingresso del centro commerciale Aurelia Antica alle ore 14.30.
Vi aspettiamo Sabato 9 Febbraio al Museo di Storia Naturale di Grosseto !
STUDI E RICERCHE DEL GOM - Spazio dedicato alle attività protezionistiche, alle osservazioni, agli articoli e alle ricerche spesso realizzati a solo scopo amatoriale dagli amici del Gruppo Ornitologico Maremmano.
Le tre specie di averle nidificanti nella Maremma Grossetana di Claudio Martelli - Nei mesi di Giugno e Luglio 2018 si è svolto un monitoraggio sulla presenza di Averla capirossa Lanius senator, Averla cenerina Lanius minor e Averla piccola Lanius collurio nella provincia di Grosseto. A tale monitoraggio hanno partecipato Claudio Martelli, Marco Dragonetti, Luca Passalacqua, Davide Melini, Fabrisio Farsi, Michele Lamberti, Angela Picciau, Michelangelo Colli, Massimo Caprara, Riccardo Sirna e Pietro Giovacchini. Scopo di questa indagine è stato quello di individuare quali fossero gli habitat più idonei alla presenza delle singole specie e quali similitudini o differenze potevano riscontrarsi tra le preferenze ambientali delle tre Averle. Come ultimo elemento di analisi anche quello di creare una mappa d’idoneità ambientale generale per ognuno dei dei tre Lanius, tenendo conto che si tratta di specie che hanno subito e stanno subendo un drammatico declino di presenza da ormai diversi anni.
A tale scopo è stato utilizzato il software MAXENT impiegando 15 variabili ambientali e le georeferenziazioni delle singole osservazioni. Sono stati effettuati 78 transetti nelle aree in cui storicamente le tre Averle erano presenti sino al 2017, per uno storico che comprende un arco di tempo che va dal 2012 al 2017, estratto dall’archivio del G.O.M.
La specie numericamente più diffusa è risultata essere l’Averla capirossa con 48 osservazioni valide, seguita dall’Averla piccola con 31 mentre l’Averla cenerina ha presentato i minori dati di presenza con 24 osservazioni valide. Le osservazioni complessive sono state 138, ma sono state escluse quelle che erano distanziate a meno di 200 mt l’una dall’altra nei transetti percorsi a giugno e ripetuti a luglio. Questo criterio è stato usato per evitare di georeferenziare uno stesso esemplare in due periodi diversi nello stesso luogo creando quindi un dato doppio che poteva distorcere il dato complessivo finale. Come esempio dei risultati ottenibili con questo software, di seguito vengono riportate le curve di probabilità di presenza relative a tre importanti variabili ambientali per le tre specie di averle: cliccate qui per visualizzare i grafici.
Per l’averla capirossa, come si evince dai due diagrammi (Fig. 1 e Fig.2) le aree preferite sono rappresentate da terreni a seminativo con presenza anche di vigneti ed oliveti (colture permanenti). Per l’averla cenerina l’habitat preferenziale è costituito quasi esclusivamente da aree a seminativo (Fig.3), mentre per quanto riguarda l’averla piccola l’habitat preferito è costituito da zone a prato-pascolo e praterie (Fig. 4).
Ovviamente la descrizione complessiva delle preferenze ambientali non si limita a questi tre habitat esistendo le altre variabili che descrivono ulteriori aspetti come ad esempio la presenza di bosco, la localizzazione altitudinale, la precipitazione annua ed altro che descriveranno, tutte assieme, più compiutamente il quadro complessivo delle preferenze ambientali. Tutto questo verrà più dettagliatamente esposto all’Assemblea del 9 Febbraio prossimo.
Averla cenerina adulta e giovane - Foto R. Sirna
Formica aliena sul Monte Aquilaia di Loriano Moscatelli - Poche aree territoriali(di mia conoscenza)hanno subito una profonda trasformazione come quella avvenuta nel complesso del Monte Aquilaia (presso Stribugliano), sconvolgendo in poco tempo ecosistemi derivanti da un’economia agropastorale condotta dalle comunità insediate in queste aree da secoli.
Le campagne di rimboschimento(poco oculate) a partire dai primi anni sessanta causarono modifiche ambientali tali da cancellare gli habitat e la biodiversità originaria. In pochi anni la montagna perse il suo antico aspetto ammantandosi di un vestito nuovo, inconsueto, trasformandosi in un paesaggio forestale montano di conifere, abete bianco e prevalentemente pino nero, estranee alla storia e alla cultura quotidiana degli abitanti di questa terra.
Ed è qui, in questo nuovo contesto ambientale che una mattina d’estate degli anni ottanta feci una scoperta sorprendente. Su un crinale(circa 1050 m.s.l.m.)ben assolato al margine del bosco trovai 3-4 grandi nidi (acervi) di formica, una specie sconosciuta mai vista prima. Le colonie erano distribuite su una superficie di circa cinquanta metri quadrati. I cumuli, composti da piccoli steli di vegetazione varia e di aghi di pino, brulicavano di queste formiche rosse. Avvicinandomi al nido per osservarle da vicino, probabilmente sentendosi minacciate dimostrarono un atteggiamento molto aggressivo. Al momento pensai che si trattasse della Formica rufa, anche se al tempo del ritrovamento questa specie non era data presente a sud dell’appenino Tosco Emiliano.
Anche oggi, pur essendo in possesso di maggiori informazioni, posso solo dire che la specie apparteneva al gruppo della F.rufa. Un complesso che in Italia comprende cinque specie molto simili. Sono: F.rufa, F.aquilonia, F.polyctena, F.pratensis, F.lugrubis. Questo rende molto difficile (almeno per me)classificare l’identità specifica. L’incendio del 1993 distrusse (bonificò) gran parte del bosco e, con l’incendio, scomparve anche la formica. Da allora non l’ho più ritrovata. Ancora oggi mi chiedo come sia arrivata al Monte Aquilaia. Tuttavia non è da escludere che sia stata introdotta al fine della lotta biologica alla processionaria le cui larve non solo parassitano la piante, ma sono molto pericolose anche per l’uomo se i peli urticanti penetrano nell’organismo, in particolare negli occhi o nei polmoni.
Formica aliena - Foto L. Moscatelli
Viaggio in Patagonia di Luca Passalacqua - Lo scorso mese di Novembre ho fatto un viaggio a Buenos Aires e nella Patagonia, sia argentina che cilena, organizzato dall’agenzia "Natura da Vivere" di Antonella Paci e Roberto Savio.
Rispetto al nostro, l’ambiente della Patagonia è completamente un altro mondo, che va da pianure sconfinate (il fiume Santa Cruz esce dal Lago Argentino, ai piedi delle Ande, ad un’altezza di soli 200 slm e, solo con questo dislivello, raggiunge l’Oceano Atlantico, sull’altro lato del continente), dominate dalla steppa arida (dove l’unica attività agricola possibile è il pascolo delle pecore per lana e carne), alle montagne delle Ande e della Terra del Fuoco, con boschi costituiti praticamente da due sole specie del genere Nothofagus (a parte il ricco sottobosco), dove la pioggia/neve raggiunge i 7000 mm l’anno.
Nella zona andina, sono presenti cime che, anche se non più alte di quelle delle nostre Alpi, sono state molto importanti per gli scalatori (Cerro Fitz Roy, Cerro Torre, oltre alle Torres del Paine, che, rispetto alle Ande vere e proprie, costituiscono una cordigliera autonoma e di origine più recente); sono anche presenti ghiacciai molto noti, di cui l’unico che non è in regresso per i cambiamenti climatici, ma sta anzi avanzando, è il Perito Moreno.
Particolarmente interessanti sono state le crociere presso la Pensinsula Valdes (tra le balene franche australi con i cuccioli), nel Lago Argentino per avvicinarci ai ghiacciai e lungo il Canale Beagle. Visto l’alto numero di specie animali e vegetali osservate nel giorno trascorso nella capitale argentina e nei 15 giorni in Patagonia (ad esempio 3 diverse specie di pinguini e 7 di Procellariformi nel solo Canale Beagle), le ho elencate nella tabella che allego qui, riportando note su dove le ho osservate e, per gli animali, su alcuni comportamenti particolari.
Qui sotto trovate le foto del condor delle Ande e del pinguino di Magellano.
Condor delle Ande e Pinguino di Magellano - Foto L. Passalacqua
Interessanti osservazioni nel grossetano di don Michele Lamberti - Resoconto di alcune segnalazioni ornitologiche interessanti della nostra provincia.
Ecco a voi un elenco di quelle recenti (alcune delle quali apparse su Ornitho.it e su EBN):
DICEMBRE 2018
ALBINIA - Marco Dragonetti : Barbagianni
DIACCIA BOTRONA - Luca Passalacqua: Aquila anatraia maggiore e Aquila minore
ROCCHETTE DI FAZIO - Guido Ceccolini: Aquila minore
CAMPAGNATICO - Fabrizio Farsi: Beccaccia e Barbagianni
MAGLIANO IN TOSCANA - Marco Dragonetti: Beccaccia
CAMPAGNATICO - Michele Lamberti: Cuculo in canto
ORBETELLO e ALBINIA - Fabrizio Farsi: Rondini
FONTEBLANDA - Luca Passalacqua, Marco Dragonetti: Smeriglio
DIACCIA BOTRONA - Marco Dragonetti: Albastrello
GROSSETO - Michelangelo Colli: Passero solitario
CAPALBIO - Maria Cristina Paolini: Assiolo in canto
GENNAIO 2019
CAPALBIO - Marco Scutellà: Svassi cornuti
ALBERESE - Falaschi, Rubini: Oca facciabianca
DIACCIA BOTRONA - Michele Lamberti: Aquila anatraia maggiore
BRACCAGNI - Michele Lamberti: Frullini
GROSSETO - Maria Cristina Paolini: Gufi comuni (21)
CERNAIA - Michelangelo Colli: Gru (oltre 400)
S. DONATO (ALBINIA) - Luca Passalacqua, Marco Dragonetti: Smeriglio femmina
ARCILLE - Michele Lamberti: Colombelle (oltre 100)
ALBINIA - Marco Dragonetti: Albanella reale
Se abitate in provincia di Grosseto o siete di passaggio segnalateci le osservazioni che ritenete più interessanti all'indirizzo della nostra redazione, cliccando qui.
Gru svernanti in Maremma di Marco Dragonetti - Nel 2018, come negli anni precedenti, noi del GOM abbiamo effettuato una stima delle Gru (Grus grus) che svernano nella Maremma grossetana. L'anno scorso il conteggio è stato effettuato al termine dell'assemblea annuale che si è svolta il 20 gennaio 2018. Anche quest'anno ripeteremo il monitoraggio il 9 febbraio prossimo, sempre in occasione dell'assemblea sociale GOM.
E' dal lontano inverno 2007/2008 che seguiamo lo svernamento di questi bellissimi uccelli, con i primi conteggi iniziati assieme al caro amico Fausto Corsi, che aveva anche pubblicato un lavoro in proposito sulla rivista Picus. Prima di quegli anni, pur registrandosi una presenza regolare, il numero di individui che arrivavano nelle nostre zone era alquanto esiguo, al massimo poco più di una decina. Dal 2008 invece si registrò un netto incremento, con un picco di 95 presenze.
Da allora la tendenza è stata un chiaro aumento della presenza, con un'iniziale flessione nel 2009 / 2010 (circa 30 - 60 individui), poi un continuo incremento: si passa da massimi di 100 - 150 Gru negli inverni dal 2011 al 2013, poi a 180 - 250 nel 2014 e 2015, per arrivare a circa 500 - 550 individui dal 2016 in poi. Anche i conteggi del gennaio 2018 sono attorno alle 500 unità, così come i dati preliminari già raccolti quest'anno, che sembrano confermare una stabilizzazione attorno a quel numero. Dunque si può concludere che ormai un notevole contingente di Gru ha deciso di eleggere a sua dimora invernale le pianure e le paludi maremmane.
Interessante notare che nel corso di questi anni sono stati letti alcuni anelli colorati applicati alle zampe di questi uccelli, che hanno permesso di stabilire una delle zone di provenienza. Tutti gli anelli letti sono stati applicati nell'ovest della Finlandia (Golfo di Botnia). Più difficile invece riuscire a comprendere le ragioni di questa migrazione "accorciata" a nord, rispetto alle zone di svernamento più tipiche per la specie, come Tunisia e Algeria. Probabilmente sono molti i fattori che hanno determinato questo fenomeno, uno dei quali potrebbe senz'altro essere il riscaldamento globale. La diminuzione del disturbo provocato dall'attività venatoria, l'istituzione di parchi e riserve dove molti uccelli migratori hanno trovato zone di riposo sicure, un aumento (almeno rispetto al passato) della coscienza ambientale della gente, una sostanziale tolleranza (fino ad ora) degli agricoltori verso le esigenze alimetari di questi uccelli, sono tutti fattori che possono aver contribuito. Compito nostro è ora di seguire con attenzione questi cambiamenti e di vigilare affinchè un'atteggiamento di protezione e conservazione prevalga sempre.
Gru nella Maremma grossetana - Foto M. Brandi
In memoria di Fulvia Ferragamo Visconti di Pietro Giovacchini - Ancora una volta mi ritrovo nella circostanza di voler ricordare una persona che ci ha lasciati. Una di quelle che, magari per quanto conosciute da pochi anni, ti hanno segnato nel profondo del tuo io per il solo piacere del tanto tempo trascorso insieme in mezzo alla Palude della Trappola a dialogare di fenicotteri, gru, anatre, e chi più ne ha più ne metta...
Della scomparsa prematura della signora Fulvia Ferragamo Visconti, avvenuta lo scorso anno, me ne ha parlato il fraterno amico di sempre: Beppe Anselmi. Una dipartita rapida, silenziosa per una gentildonna che ha saputo, con il marito avvocato Giuseppe Visconti, catalizzare la mia personale e sincera stima che va sicuramente al di là dei semplici scambi formali che raccolgo per accedere nella "Tenuta Torre Trappola", posta all'interno del Parco Regionale della Maremma. Ed allora torna alla mente il Fenicottero e poi la Gru che tanto hanno appassionato la signora Fulvia, specialmente quando alla tramontana invernale faceva di contrappeso il calore di un dialogo sorretto da sincero entusiasmo ed orgoglio nel contribuire a "custodire" questo importante spicchio di natura.
Come Fausto Corsi, anche lui legato al Fenicottero e al Parco della Maremma per via del ruolo ricoperto di Consigliere dell'Ente Parco, la signora Fulvia gradiva tantissimo ogni nostro aggiornamento (con Angela Picciau), in particolare sullo stato delle oche ma anche degli occhioni, e non disdegnava mai di farsi partecipe con il marito di ogni loro osservazione, spesso arricchita da immagini fotografiche, da un buon cannocchiale e da una guida tascabile pronta all'uso. Una bella storia, troppo breve anche quella della signora Fulvia, specialmente qui in Maremma, dove con l'avvocato Visconti giungeva spesso nei fine settimana dopo una intensa attività lavorativa trascorsa nella loro Milano. Con me si era poi iscritta al GOM, raccogliendo nel tempo in famiglia altre importanti testimonianze di vicinanza all'associazione degli ornitologi e birdwatchers della provincia di Grosseto. E poi come non ricordare quello scrutare la riva del fiume Ombrone alla ricerca del Piovanello pancianera, della Pivieressa, del Corriere grosso... e quel tono rassicurante e gentile che forniva l'occasione per dare discontinuità ad una vera e propria "raffica" di domande e richieste di riconoscimento delle specie, alle quali con Angela abbiamo sempre tenuto testa !
All'avvocato Giuseppe Visconti va la mia personale vicinanza e quella dell'associazione GOM con la promessa di impegnarci nel mantenere vivo il ricordo della signora Fulvia. Arrivederci Fulvia: non ti dimenticheremo.
La signora Fulvia, l'avvocato Visconti, Pietro Giovacchini e Francesco Pezzo.
Importanti aggiornamenti per i soci e simpatizzanti GOM - A seguito di nuove disposizioni legislative riguardanti gli Enti del Terzo Settore (ETS) e le Organizzazioni di Volontariato (ODV) di cui noi facciamo parte, il nostro segretario e tesoriere Luca Passalacqua ha preparato una bozza di nuovo statuto che si adegua a tali normative. Tale bozza è compilata nella forma di una Organizzazione Di Volontariato (che da maggiori vantaggi fiscali, soprattutto per chi versa contributi, e tra cui può rientrare senza alcun dubbio un’associazione come la nostra).
Potete scaricare una copia della bozza cliccando sul link qui sotto. Vi invitiamo a leggerla in modo che all'assemblea GOM del 9 febbraio si possa discutere e approvare un testo definitivo. In particolare segnaliamo le modifiche che riguardano le attività di utilità sociale indicate all’art. 2 della bozza. Ci sembrerebbe di aver scelto tutte quelle inerenti alle nostre caratteristiche, ma, se ritenete che se ne possano aggiungere altre, l'assemblea è la sede adatta per farlo. Analogamente, possono essere aggiunte altre attività specifiche per l’associazione tra quelle riportate nel seguito dello stesso art. 2, copiate dal vecchio Statuto.
Rispetto allo statuto tipo che è stato proposto per le ODV, abbiamo modificato le modalità di elezione del Presidente (attribuendo la nomina al consiglio direttivo, come era prima, anziché all’Assemblea come veniva proposto), abbiamo inserito il numero minimo e massimo dei membri del consiglio (da 5 a 11, come prima) ed il termine di 15 giorni (anch’esso come prima) per la convocazione dell’Assemblea, abbiamo inoltre indicato esplicitamente che gli avvisi di convocazione dell’Assemblea stessa possano essere inviati via e-mail e riportato nel testo dell’art. 15 la descrizione di come deve essere formulato il bilancio di esercizio.
Sempre in vista della prossima assemblea, vi forniamo anche copia dei verbali delle ultime riunioni del consiglio direttivo GOM.
Bozza nuovo statuto GOM
Verbali delle riunioni del consiglio direttivo GOM
Iscrizione al Gruppo Ornitologico Maremmano - Per l'anno 2019 la quota annuale di iscrizione al GOM rimane fissata a 20 Euro, come di certo sapete l'aumento della quota è stato deciso dal consiglio direttivo lo scorso anno e si è reso necessario a causa delle maggiori spese che gravano sul nostro bilancio. Infatti una recente norma di legge ha stabilito l'obbligo anche per le associazioni no-profit come la nostra di stipulare un'assicurazione contro eventuali danni a terzi. Purtroppo una polizza di questo genere risulta onerosa per noi e soprattutto ci costringe a riservare per questo scopo la somma di 360 euro ogni anno. Vi chiediamo quindi di non rinunciate a sostenete la nostra attività e iscrivetevi all'associazione!
La quota può essere anche versata direttamente al tesoriere Luca Passalacqua (passalacqualuca59@gmail.com ; 3395462977) o, per chi abita a Grosseto, a Fabrizio Farsi (3389902974). Altri modi per effettuare il rinnovo: con bonifico su c/c bancario intestato a Gruppo Ornitologico Maremmano - GOM, IBAN: IT70D0885172280000000202100 (codice BIC ICRAITRRNN0), inserendo nella causale il vostro nominativo (attenzione l'ultimo carattere del codice BIC è uno zero); per posta ordinaria indirizzata a Luca Passalacqua, Via della Pieve n. 5, 58055 Semproniano (Grosseto), nella lettera scrivete il vostro nominativo e indicate eventuali variazioni del vostro indirizzo o numero telefonico. Ovviamente la quota può essere versata anche in occasione della prossima assemblea GOM del 28 gennaio.
Ricordiamo che gli iscritti in regola col pagamento della quota hanno diritto a: partecipare alla mailing list del nostro gruppo; ricevere gratuitamente pubblicazioni naturalistiche edite da vari enti ed istituzioni; acquistare a prezzo scontato del 20% prodotti di ottica e altro materiale presso l'armeria Puccioni di Paganico; acquistare a prezzo scontato del 10% vestiario, scarpe e materiale per trekking nel negozio Outdoor di Grosseto. Vi invitiamo a rinnovare quanto prima l'adesione al gruppo; ricordiamo che in caso di mancato rinnovo verrete esclusi dalla mailing list e non avrete la possibilità di usufruire delle agevolazioni sopra citate.
Ovviamente le modalità di versamento della quota annuale esposte sopra valgono anche per tutti coloro che volessero aderire al GOM per la prima volta. Per i nuovi soci, raccomandiamo di inserire un indirizzo email, l'indirizzo postale e un recapito telefonico.
Un grazie anticipato a tutti coloro che vorranno sostenere la nostra attività!!
NOTIZIE BREVI -- Michelangelo Colli ha documentato un eccezionale incontro con un Lupo avvenuto nel mese di novembre durante un'escursione nella zona della Trappola, alla foce dell'Ombrone. Potete scaricare il filmato (in archivio compresso .zip) di Michelangelo cliccando qui
-- Michele Lamberti ha scovato un Voltolino (Porzana porzana) nei chiari della Fattoria Acquisti a Braccagni l'inverno dello scorso anno, qui sotto la foto.
Voltolino - Foto M. Lamberti
-- L'Ibis sacro (Threskiornis aethiopicus) si sta ormai diffondendo nelle paludi Maremmane ed è stato segnalato ormai regolarmente in diverse zone, tra cui Diaccia Botrona, foce Ombrone e altre ancora. Nunzio D'Apolito ha scattato una foto di un soggetto aggregato ad un branco di Gru.
Ibis sacro tra le Gru - Foto N. D'Apolito.
-- Loriano Moscatelli ci scrive:"...vi invio alcune immagini di Armeria denticulata in fioritura. Fiore molto raro, endemico in Toscana occidentale e Liguria di levante. Le piante si trovano nei pressi di Stribugliano e crescono sui substrati della scaglia Toscana ricchi di metalli pesanti e tossici.."
Armeria denticulata - Foto L. Moscatelli
-- Tramite la nostra pagina facebook, abbiamo ricevuto la seguente segnalazione da Cosimo Andreuccetti:".. sono un appassionato ornitologo di Orbetello, volevo segnalarvi questo incrocio tra Moretta Tabaccata x Moriglione osservato e fotografato al Lago di Burano l'inverno dello scorso anno"
Ibrido di Moretta tabaccata x Moriglione - Foto C. Andreuccetti
-- Proponiamo alcune foto che documentano l'interessante scoperta fatta la scorsa primavera dal nostro socio Loriano Moscatelli sul Monte Aquilaia: una pianta dell'orchidea Dactylorhiza insularis, segnalata sulla guida del GIROS (Gruppo di ricerca sulle orchidee spontanee) come rara in Toscana. Le foto sono già state postate sulla pagina facebook del GOM, chiedendo se qualcuno degli amici che seguono la pagina avesse notizia di osservazioni recenti della specie in Provincia di Grosseto. A tutt’oggi, non sono arrivate notizie in tal senso. Anna Cenerini ha riferito di aver probabilmente trovato la specie in passato.
Dactylorhiza insularis - Foto L. Moscatelli
-- "E' entrata in camera mia attratta dalla luce, dopo le foto l'ho fatta volare via...per chi non l'avesse mai vista è una falena davvero unica...". Questo il messaggio di Michele Lamberti che accompagna la foto qui sotto. Una falena a forma di foglia di quercia! da qui il suo nome scientifico.
Gastropacha quercifoglia - Foto M. Lamberti
-- Marco Dragonetti segnala purtroppo il ritrovamento di una Martora morta sulla strada presso il lago di Perotto e, in particolare, vicino all’agriturismo "I Puntoni". I mammiferi selvatici sono costantemente a rischio lungo le nostre strade, specialmente Ricci, Puzzole, Istrici e Martore.
Martora investita
-- L'amico e socio Franco Carobbi ci invia questa interessante foto che documenta una "latrina" di Tasso nella piana grossetana
Latrina di Tasso - Foto F. Carobbi
-- Nella zona del Lago di Burano, su una pianta di cardo asinino (Onopordum acanthium), Luca Passalacqua ha trovato un esemplare di Hoplia maremmana, poi identificato grazie alle informazioni avute da Fabio Cianchi. Si tratta di una specie endemica dell’area, descritta nel 2015 dagli entomologi Daniele Sechi, Piero Leo, Andrea Liberto e Andrea Rattu (in un articolo pubblicato su "Fragmenta entomologica" nel mese di Luglio 2015). Il genere Hoplia, che ha varie specie endemiche in Italia, appartiene alla famiglia Scarabaeidae, sottofamiglia Hopliinae, tribù Hopliini. Anche se la nuova specie è stata trovata solo nell’area del Lago di Burano, Ansedonia e La Torba, le è stato attribuito il nome specifico maremmana perché potrebbe essere potenzialmente presente in altre zone della nostra Provincia.
Hoplia maremmana - Foto L. Passalacqua
-- A conferma della presenza di alcuni esemplari di Lupo nel Parco della Maremma e nelle zone circostanti la foce dell'Ombrone qui sotto trovate una foto di orme, scattata da Claudio Martelli nel Parco.
Orma di Lupo - Foto C. Martelli
-- Mario Posillico, che segue il progetto Grifone, realizzato dai Carabinieri Forestali nel Parco Regionale del Velino Sirente (Abruzzo), ha fatto sapere al nostro socio Guido Ceccolini che un Grifone, con GPS/GSM, è arrivato in giugno 2018 a 1,4 km da Stribugliano, dove ha passato la notte. Il giorno dopo è ripartito ed è tornato da dove era venuto. Qui sotto i percorsi seguiti dall'avvoltoio.
Percorso seguito dal Grifone
-- Luca Passalacqua ci scrive: "Ho potuto osservare per la seconda volta un fatto noto dai libri ma che non è frequente osservare e che riguarda il modo di riproduzione delle orchidee del genere Ophrys (quelle che, per farsi impollinare senza sprecare energie nella produzione del nettare, imbrogliano i maschi di insetti, imitando l'aspetto delle loro femmine). La prima volta mi era capitato di vedere, presso Semproniano, un dittero del genere Bombylius che tentava di accoppiarsi con una Ophrys incubacea, che teoricamente dovrebbe invece essere impollinata da maschi della vespa Andrena morio. Il caso documentato qui sotto è invece più canonico, con un maschio di ape del genere Megachile (probabilmente l’ape muraiola Megachile parietina) che tentava di accoppiarsi con il labello di un'orchidea Ophrys bertolonii."
Ape muraiola che tenta di accoppiarsi con orchidea - Foto L. Passalacqua
L'ANGOLO DEI CANTI E RICHIAMI - Alcuni uccelli di specie diverse possiedono delle vocalizzazioni quasi identiche, che spesso pongono problemi di identificazione. In particolare specie affini, appartenenti allo stesso genere, spesso convergono nello sviluppare richiami estremamente simili. La cosa può essere utile per i richiami di allarme o anche di contatto, specie quando si formano branchi misti: informazioni importanti vengono scambiate anche tra specie diverse. E' il caso ad esempio della Pispola e dello Spioncello, che hanno richiami in volo quasi identici. cliccate qui per sentire la Pispola(150 KB) e qui (150 KB) per lo Spioncello. Le differenze sono molto "sottili": la Pispola emette i richiami in modo generalmente più accelerato, inoltre i suoi richiami sono più alti in frequenza (più acuti) di quelli dello Spioncello e più brevi in durata. Ma per apprezzare quest'ultima differenza è necessaria un'analisi spettrografica, dato che il nostro orecchio difficilmente percepisce differenze di pochi millisecondi.
Nota: se cliccando sul link il vostro browser non apre il riproduttore audio e non scarica il file, potete scaricarlo anche agendo nel modo seguente. Fate click DESTRO sul link, nel menu che si aprirà scegliete "Salva oggetto con nome". Si aprirà la consueta finestra di salvataggio di windows: salvate il file sul vostro computer. A questo punto l'audio può essere ascoltato facendo semplicemente doppio click sul file che avete salvato. Se avete ancora problemi comunicatelo alla redazione.
LE FOTO DEL MESE - Qui di seguito inseriamo le foto scattate dagli amici del GOM che ci arrivano in redazione. Vi invitiamo a collaborare inviandoci un vostro contributo: anche se si tratta di foto non perfette tecnicamente, ma che ritraggono soggetti interessanti o documentano abitudini e comportamenti particolari, sono assolutamente gradite!!
Questo mese vi proponiamo scatti (900 KB) di Riccardo Sirna e Luca Passalacqua. Le altre foto sono di Bruno Parisotto (Gabbianello in volo) e Guido Ceccolini, per vederle cliccate qui (950 KB).
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